7 novembre 2017

Tutti nello stesso piatto 2017: cibo e diritti umani

Tutti nello stesso piatto, organizzato da Mandacarù Onlus e Altromercato, è un Festival di Cinema e Cibo per raccontare il nostro presente e rivelare la realtà complessa del sistema agroalimentare da Nord a Sud del mondo.

La 9a edizione del festival si terrà dal 7 al 26 novembre tra Trento e Rovereto, il programma è disponibile qui.

Tra i focus del festival troviamo “cibo e diritti umani”, organizzato con la collaborazione di Amnesty International Italia. Il focus lancerà nuovi stimoli e riflessioni sui temi dei diritti negati e quelli (ri)conquistati e includerà film e documentari che sono testimonianze, storie di denuncia e di speranza, per non distogliere mai più lo sguardo.

Giovedì 9 novembre alle 21, al Cinema Astra di Trento, verrà proiettato “My name is Adil”, film che ha avuto il patrocinio di Amnesty International. Il film racconta la storia vera di Adil che, partito bambino dal Marocco per raggiungere il padre in Italia, dove ha la possibilità di studiare, vivere nuove esperienze e costruire nuovi legami, ritornerà dopo dieci anni al paese d'origine alla riscoperta delle proprie radici.


Venerdì 24 novembre alle 20:30, all’Auditorium Melotti di Rovereto, ad ingresso gratuito, sarà la volta dell’ultimo film di Andrea Segre, “L’ordine delle cose”, anch'esso patrocinato da Amnesty. Il film, storia di fantasia basata su un’accurata ricerca, presenta una ricostruzione fedelissima delle condizioni di detenzione in quelli che sempre più spesso vengono eufemisticamente e ingannevolmente chiamati "centri di accoglienza” e mostra la spregiudicatezza e il cinismo delle autorità italiane, pronte a tutto pur di ottenere "la chiusura del rubinetto" delle partenze dei migranti e dei richiedenti asilo verso l'Italia.

Al termine dialogheranno con il pubblico Dagmawi Yimer, co-regista del film, Alba Bonetti, vicepresidente di Amnesty International Italia e Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale.


Amnesty Rovereto e Alto Garda sarà presente alla proiezione de L’ordine delle cose con l’appello SCELGO DI SALVARE VITE, che chiede all’Italia e all’Europa di cambiare drasticamente rotta, interrompendo di collaborare con le autorità libiche per consentire loro di intercettare rifugiati e migranti e riportarli in Libia (dove sono detenuti e sottoposti a terribili abusi, tra cui tortura e stupro) e di offrire invece percorsi sicuri per le persone che si imbarcano nelle disperate traversate del Mediterraneo.




Inoltre, Amnesty Rovereto e Alto Garda parteciperà alla serata del festival di venerdì 10 novembre, sempre all’Auditorium Melotti  di Rovereto, dove alle 19 verranno proiettati "Sustainable / il futuro del cibo in America e "Bal/Honey/Miele", film turco vincitore dell'orso d'oro a Berlino nel 2010. Proprio la Turchia sarà l'oggetto della compagna presentata da Amnesty con l’appello “TURCHIA: LIBERARE I DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI”. L'appello esorta il governo turco a far cadere le accuse contro gli undici difensori dei diritti umani, tra cui İdil Eser e Taner Kılıç di Amnesty International, che si trovano a dover fronteggiare accuse sconvolgenti e senza fondamento di “adesione ad un’organizzazione terroristica armata”.





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